L’ISTITUTO STRABAG ACCEDE IN MOLDOVA

La società austro-tedesca Strabag è interessata a impiantare in Moldova una fabbrica per la produzione di materiali per costruzioni e per i fondi stradali. La Strabag realizza varie tipologie costruttive: strade, ponti, tunnel, stazioni idroelettriche, linee ferroviarie e di metro. Attualmente la società è presente in 30 paesi e può considerarsi leader in Europa dell’Est. Il numero degli adetti è di circa 50 mila, mentre il volume di affari è intorno ai 10 miliardi di euro all’anno.

LA MOLDOVA SI TRASFORMA IN ZONA OFF SHORE

Il Presidente Voronin, nel corso di una seduta straordinaria con il Governo, ha proposto una interessante iniziativa di ordine economico. „Il nostro sistema economico ha bisogno di un salto di qualità. Non possiamo fare oggi in Moldova quello che si fa altrove” - tanto ha dichiarato il capo dello Stato. Voronin propone la legalizzazione del capitale per tutte le persone fisiche o giuridiche, senza eccezione e secondo le diverse richieste. A prescindere dal totale del capitale dichiarato, lo Stato dovrà legalizzare solo il 5% di esso. Inoltre si dovrà condonare i pagamenti di ogni tipo di imposta o tassa di stato. Ponendo così un punto fermo al passato. Infine le imposte dovranno essere azzerate per tutti gli agenti economici. Sulle entrate verrà applicato soltanto il 15%.

LA MOLDOVA PARTECIPA AL PROGETTO ENERGETICO EUROPEO

Il Ministro dell’Industria, Vladimir Antosii, ha rappresentato la Moldova al Forum “Energy Security” organizzato nel contesto del processo di cooperazione con l’Europa di Sud-Est (Zagabria, Aprile). I principali argomenti affrontati prevedono una stretta collaborazione tra i paesi che esportano risorse energetiche con l’Unione Europea; la creazione di un mercato energetico pan-europeo; un clima di investimenti mirati alla produzione e allo sviluppo di industrie per la produzione di energia.

IL PARLAMENTO HA APPROVATO LA LEGGE PER LE ZONE ECONOMICHE LIBERE

In una recente assemblea il parlamento ha adottato in lettura finale la legge che riguarda l’istituzione di zone economiche libere. In virtù degli emendamenti stabiliti verrà meglio regolato lo stanziamento delle merci introdotte nella zona libera con regime doganale e fiscale preferenziale. In conformità con tali emendamenti la cessazione di un’attività in zona libera, come pure in caso di revoca di un residente, fino alla cessazione dell’attività, un agente economico neo-residente o già residente che abbia introdotto merci anteriormente con il precedente regime doganale, dovrà adeguarsi al nuovo regime previsto dalla nuova legge. Gli stoccaggi di merci immagazzinati, conservano il loro valore iniziale, mentre per le merci utilizzate sarà proporzionale al valore residuo. Il Parlamento non ha accettato la proposta di includere nel progetto la norma circa le merci che siano state introdotte con l’anteriore regime doganale. Al momento della cessazione dell’attività o per la perdita della qualità di residente nella zona libera le merci saranno registrate con il regime doganale ordinario.

LA BANCA EUROPEA RICONOSCE 1 MILIONE DI DOLLARI ALLA MICROINVEST

L’Istituto bancario Europeo per lo sviluppo, ha concesso alla finanziaria “Microinvest” di Moldova un prestito da ridistribuire alle piccole imprese. Un altro finanziamento di 100 mila dollari sarà utilizzato invece per valorizzare l’attitudine al management, per istruire gli operatori e migliorare il sistema tecnologico. Lo sviluppo economico di Moldova è difficile senza un facile accesso al finanziamento. I piccoli prestiti aiutano i piccoli clienti, per creare posti di lavoro e per farli crescere. La sovvenzione a Microinvest fa parte di un progetto destinato alle istituzioni non bancarie, per i paesi in via di sviluppo: tra cui la Moldova (specialmente per le aziende delle zone rurali).

IL GOVERNO CERCA TERRENI…

Negli anni 2007-2008 il Governo effettuerà una intensa ricerca per individuare e acquisire terreni di pubblica proprietà. Tale indagine è inclusa nel generale progetto di legge che riguarda la definizione della pubblica proprietà. Il progetto dovrà regolarizzare le aree pubbliche per stabilire e riorganizzare il sistema giuridico del settore. L’indagine prevista verrà svolta secondo uno speciale programma approvato dal Governo. Al tempo stesso la legge stabilirà le competenze che si riferiscono alle autorità centrali, come pure a quelle locali. Il progetto prevede le modalità di assegnazione dei terreni di proprietà dello Stato alle unità amministrative-territoriali e viceversa. L’indagine e l’acquisizione di proprietà delle istituzioni pubbliche centrali sarà a carico del bilancio di Stato; mentre quella relativa alle unità amministrative-territoriali dal bilancio locale. Il programma dovrà essere elaborato e definito entro 6 mesi.

GLI SCAMBI COMMERCIALI CON L’EUROPA HANNO RAGGIUNTO IL MASSIMO STRORICO

La Moldova ha intensificato le relazioni commerciali con gli stati membri dell’Unione Europea. Il volume del commercio estero ha raggiunto dai primi mesi dell’anno un nuovo massimo storico: il 47,4% del totale; in confronto con la drammatica riduzione degli scambi commerciali con gli stati CSI. La Moldova ha esportato sul mercato europeo merci per un valore di 89, 8 milioni di dollari, con una crescita del 31,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; mentre le importazioni dall’Europa sono cresciuti solo di una volta e mezza.

GLI INVESTITORI STRANIERI CHIEDONO LA PARITÀ CON QUELLI LOCALI

Gli investitori stranieri di Moldova chiedono di essere trattati alla pari di quelli locali. Tanto, rappresenta uno dei presupposti per attrarre gli investimenti stranieri. Una questione urgente riguarda la restituzione della Tassa di Stato (TVA) che attualmente è concessa solo a otto categorie di contribuenti, mentre gli altri possono beneficiare soltanto della possibilità di riinviare il conguaglio al successivo periodo tributario. Attualmente nel caso in cui l’investitore desidera fare un investimento in Moldova, il valore reale differirà molto da quello previsto nel suo piano d’affari. Per esempio, se l’investitore decide di creare un’impresa con un bilancio di 20 milioni di dollari, il valore disponibile costituirà 16 milioni; infatti 4 milioni saranno versati per la tassa di Stato. Tanto contravviene alla pratica internazionale, secondo cui la tassa si restituisce in un periodo di tempo breve. Parimenti gli autori del documento raccomandano di migliorare le funzioni degli organi di controllo, semplificare e unificare la certificazione che attualmente è doppia. Infine viene affrontato il problema della cancellazione dei debiti delle imprese private verso il bilancio di stato, la qualcosa genera una concorrenza sleale. L’Associazione degli investitori propone di interdire tale pratica che rappresenta di fatto una indiretta “sovvenzione” alle imprese private locali.

FOTOS DI SARO SALEMI



LA COMMISIONE EUROPEA CONTRO IL TRAFFICO DI PERSONE

Il governo irlandese per il tramite della Commissione Europea investirà 936 mila euro per realizzare un progetto finalizzato ad eliminare il traffico di persone di Moldova e Ucraina. La partecipazione europea proviene dal programma “ENEA” che ha il preciso scopo di assegnare sostegno finanziario e tecnico per risolvere i problemi migratori.

LA QUESTIONE DELLA CITTADINANZA RUMENA AI MOLDAVI - CITTADINI A RUBA

La dibattuta questione per il conferimento indiscriminato della cittadinanza rumena, dal punto di vista dei due presidenti: di Romania, Traian Basescu e di Moldova, Vladimir Voronin.
Il presidente moldavo Voronin accusa la Romania di voler assimilare la Moldova attraverso la politica della doppia cittadinanza. Per molti il passaporto rumeno rappresenta la porta principale verso l'UE. In questi mesi i rapporti tra Chisinau, capitale moldava, e Bucarest sono molto tesi, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni da parte del presidente moldavo Vladimir Voronin. Fedele al detto che la miglior difesa è l’ttacco, quest'ultimo, irritato a suo avviso dalla troppa attenzione di Bucarest verso i cittadini moldavi, ritiene che i romeni vogliano dare con la forza la cittadinanza romena ai cittadini moldavi. Il leader comunista sottolinea che la Moldova non ha bisogno che la Romania sia il suo avvocato per l’integrazione europea, aggiungendo che dovrebbe essere Bucarest per prima ad applicare gli standard che raccomanda con insistenza a Chisinau. Insomma c’è aria di guerra fredda tra fratelli. Il governo moldavo chiede all’Unione Europea di riportare la Romania sulla strada dei rapporti di buon vicinato. Le autorità di Chisinau accusano Bucarest di minacciare lo stato e la sicurezza nazionale. Inoltre la Romania è accusata di agire in modo ipocrita. Il governo di Chisinau ritiene che Bucarest abbia esagerato volutamente il numero delle domande presentate da moldavi per la cittadinanza romena. I funzionari romeni hanno dichiarato che finora sono state raccolte 800.000 richieste, ma nessun dossier è stato ancora aperto. Recentemente il presidente della Romania, Traian Basescu, ha chiesto al governo di varare il più presto una legge sulla cittadinanza che permetta la concessione rapida di quest'ultima a tutti i cittadini di Moldova. Il Ministero romeno della Giustizia ha precisato che sono registrate 31.000 richieste di cittadinanza negli ultimi cinque anni ma che il loro numero non deve essere confuso con le lettere di intenzione il cui numero era stimato dal presidente Basescu in 800.000. Le persone che possono provare che essi, o i loro genitori o nonni, sono nati nei territori appartenuti alla Romania prima del 1940, sono autorizzati a richiedere la cittadinanza romena. Per l’ottenimento dei documenti passano 3 - 4 anni. Negli ultimi cinque anni hanno ricevuto la cittadinanza 2430 persone rispetto alle circa 98.000 che l'avevano ottenuta prima del 2002.Basescu ha precisato che la Romania si è rivolta agli esperti della Commissione europea per scrivere la legge sulla cittadinanza. Per Basescu è importante che la Romania concili l’interesse nazionale con quello generale dell’UE.Il commissario europeo per il multilinguismo, il romeno Leonard Orban, considera che la Commissione Europea non ha i mezzi per vietare alla Romania di conferire la cittadinanza romena ai cittadini moldavi. Ma questa è una decisione che ha implicazioni non solo per la Romania perciò sono necessarie consultazioni a livello dell’Unione Europea. Da Chisinau il presidente della Repubblica di Moldova, Vladimir Voronin, fa sapere che in Romania vivono 10 milioni di moldavi che sono discriminati e non sono riconosciuti come etnia. Voronin ammette che le lingue romeno e moldavo sono identiche ma aggiunge che i moldavi hanno il diritto di chiamare la loro lingua moldava come fanno da 600 anni. Secondo un sondaggio presentato sul sito del quotidiano Timpul di Chisinau, il 92,5% dei lettori considera le preoccupazioni di Voronin verso la minoranza moldava come un attacco diretto alla Romania. Il governo di Chisinau che in una prima fase era favorevole all’apertura di due consolati temporanei romeni in Moldova, recentemente ha cambiato idea. Nel frattempo l’UE ha nominato rappresentante speciale per la Repubblica di Moldova il diplomatico ungherese Kalman Mizsei.

UN GEMELLAGGIO FRA L’ITALIA E MOLDOVA

Il Presidente dell’AIIM Stefano Mercuri è stato ricevuto da una delegazione di Sindaci del Fermano (Macerata). A conclusione dell’incontro si è sottoscritto un protocollo d’intesa per la creazione di un gemellaggio tra il Comune del Montefiore dell’Aso (Italia) e il Comune di Bacioi (Moldova).

UN PRESTIGGIOSO ACCORDO

Il giorno I Marzo a Roma, presso la sede dell’Unione Industriali, si è svolto un incontro formale tra il Vice Presidente dell’AIIM, Marco Papini e il Dott. Fabrizio Borraccia, responsabile dell’ufficio Esteri dell’Unione Industriali. Nel corso dell’incontro sono state tracciate le linee operative per un accordo di stretta collaborazione fra le due Associazioni.

UN FORUM D’AFFARI ITALO-MOLDAVO

La Camera di Commercio di Moldova, in collaborazione con l’Istituto per il Commercio Estero (Bucarest) hanno programmato in Chisinau, il 18 Aprile, un Forum economico italo-moldavo. L’obbiettivo principale consisterà in una stretta cooperazione tra gli uomini d’affari dei due paesi. Di recente il Vice Presidente Vladimir Didilica ha avuto un incontro con gli imprenditori italiani di Piacenza (Emilia Romagna) in cui si sono discussi i termini della collaborazione. Peraltro il volume del commercio estero tra Moldova e Italia nel 2006 ha raggiunto i 313 milioni di dollari, con una crescita del 10% rispetto al 2005.

LA COOPERAZIONE UN’IDEA ANTICA COME IL MONDO

Pubblichiamo alcune riflessioni e proposte di Vasile Mirzenco (Presidente della Federazione Nazionale Agricoltori di Moldova) che ha partecipato al Congresso Internazionale, svoltosi a Seul, nei 60 anni della nascita della Federazione Internazionale Agricoltori.


Nel contesto del Congresso e negli incontri con i membri del Comitato, ho lanciato l’idea di realizzare un accordo con i rappresentanti di tutte le organizzazioni internazionali di agricoltori dei paesi ex-sovietici; e successivamente di creare un consorzio di tutti questi paesi in via di sviluppo e che si confrontano con il medesimo problema. Uniti sarà più semplice superare la fase dolorosa dell’impatto con la realtà competitiva, per entrare rapidamente nel circuito internazionale del settore agricolo. Ora siamo sul punto di formare un gruppo, del quale fanno parte anche alcuni paesi mediterranei. E’ una scelta suggerita dal fatto della vicinanza con l’Europa e per le condizioni climatiche che in gran parte somigliano alle nostre. In tal senso, ho avuto l’occasione di discutere con i rappresentanti di Grecia, Francia, Italia. La Federazione Internazionale si occupa di coordinare varie attività per sviluppare il settore agro-alimentare del mondo intero; ha contatti con i principali organismi finanziari e al tempo stesso collabora con i governi dei rispettivi paesi, per creare le migliori condizioni utili al settore agroindustriale. Nel mondo sono preminenti le piccole proprietà, le quali non sono in grado di pervenire alla valorizzazione dei propri prodotti. Ecco percè il Congresso di Seul ha riconosciuto la necessità della più vasta cooperazione tra i contadini proprietari. Del resto ho preso atto di alcune realtà davvero impressionanti: sono entrato in una storia millenaria che mostra l’itinerario evolutivo del contadino coreano, dall’ inizio fino ad oggi, visitando le esposizioni con le più avanzate tecnologie agricole. Sappiamo che anche i paesi altamente sviluppati non sono privi di problemi. Se ad esempio ci riferiamo ai fenomeni climatici che comportano conseguenze sfavorevoli, dopo aver visto una serie di documentari su zone calamitate con effetti devastatori, posso affermare che in tal senso noi siamo privilegiati da un punto di vista delle condizioni naturali. La Federazione Internazionale collaborando con istituzioni che promuovono lo sviluppo agro-industriale (come la FIDA, la FAO) concede alle zone che hanno sofferto calamità un sostegno materiale e finanziario sostanziale. Ecco perchè ritengo importanti le relazioni tra la nostra Federazione e la Federazione Internazionale, per il fatto che possiamo integrarci nel circuito mondiale. Non vorrei creare l’impressione che parlando dei problemi altrui i nostri siano semplici. I nostri problimi sono gravi. Mi sono convinto una volta di più che noi siamo indietro per quel che riguarda le moderne tecnologie per il lavoro della terra; e specialmente soffriamo per una fragile organizzazione del lavoro e deboli circa nel management. Ma il punto nevralgico e doloroso consiste nell’esodo massiccio di forza-lavoro. Noi perdiamo quel che vale di più. É una perdita che non si recupera. Migliaia, decine di migliaia dei nostri giovani lavorano all’estero. Non vorrei mettere il dito sulla ferita, perchè esiste anche un aspetto positivo. Quelli che tornano con un guadagno investono nella coltura della terra. Rimane invece un dilemma. Cosa si fa per favorire quelli che restano, cosa si propone a quelli che ritornano, affinchè investano sulla terra in casa propria? In che misura lo Stato incoraggia gli agricoltori? Non mi riferisco a quel che si fa attraverso progetti che concedono sussidi, pur tuttavia insufficienti a coprire le spese necessarie ai lavori preparatori di primavera e per i raccolti autunnali. So che può disturbare, ma ripeto: tutto quanto è necessario per la meccanizzazione, fertilizzazione, trasporti e servizi, lo paghiamo a un prezzo elevato. Ma quel che realizziamo alla fine rende il contadino derubato senza pietà. Potremo perciò renderci competitivi quando avremo un nostro prodotto ed un nostro marchio. Riguardo alla commercializzazione dei nostri prodotti siamo ad un livello minimo. Per elevarci dobbiamo percorrere la via dell’organizzazione dei contadini in cooperative. Questo significa che i produttori uniti, non solo potranno aumentare la produzione, ma potranno garantirsi che il prodotto sia inventariato, conservato, imballato e commercializzato. Siamo coscenti che dobbiamo imporci dei cambiamenti. E’ venuto il tempo dei fatti. Dobbiamo accettare un nuovo modello nelle relazioni economiche. In questo senso abbiamo ottenuto molto per quel che riguarda almeno la legislazione a favore degli agricoltori. Anche se non è soddisfacente l’atteggiamento dello Stato verso di noi. Nè è concepibile che si possa fare a meno del suo interessamento. Ed anche se la burocrazia, i controlli eccessivi, i carteggi infiniti hanno raggiunto culmini insostenibili e scoraggianti... ci chiediamo: chi deve lottare con la burocrazia (peraltro presente in tutti paesi), o con leggi imperfette, se non noi componenti sociali che formiamo lo Stato? Dobbiamo modificare una mentalità. Lo Stato di ieri ci voleva docili, privati di responsabilità. Siamo stati semplici esecutori, idealizzando lo Stato, credendo che potesse pensare al posto nostro. Il nostro impegno per il futuro, se ci riportiamo agli imperativi derivati dal recente Congresso mondiale dei produttori agricoli, il fine primario non può che essere la solidarietà, la cooperazione. Dobbiamo abbandonare i pregiudizi del passato. Infatti nessuna organizzazione internazionale, per quanto grande e prestigiosa sia, non potrà aiutarci se non ci adegueremo ai principi della moderna cooperazione. In conclusione, sottolineo: per quanti problemi esistano nella politica agricola del nostro paese, abbiamo ottime prospettive. Ci attendono ancora molte difficoltà. Ma ritengo che il contadino non dovrà cedere, cercando soluzioni a qualunque costo. Un’ altra via non può esistere.

Vasile Mirzenco


IL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRA L’UNIONE EUROPEA E LA MOLDOVA

A seguito dell’allargamento delle frontiere d’Europa, dal 1 Gennaio 2007 e in specie con l’entrata della Romania e della Bulgaria si è imposto un cambiamento nel piano di azioni dell’Unione Europea in relazione con la Moldova. Il programma preesistente (TACIS) è stato sostituito con un nuovo programma denominato “Strumento Europeo di Vicinanza e Partenariato” (IEVP). La cooperazione territoriale con le frontiere esterne all’UE hanno due componenti in più: la politica di coesione e la politica di buon vicinato.
La politica di coesione è mirata a ridurre le differenze tra regioni e stati membri, sia quelli più sviluppati, sia quelli meno. Mentre la politica di vicinato rappresenta un nuovo approccio nelle relazioni tra l’Unione Europea e i propri vicini. La qualcosa supera la tradizionale e semplice forma di cooperazione. La politica di vicinanza per questi stati (dell’Est europeo, mediterranei e sud-caucasici) offre la prospettiva dell’adesione all’Europa; permette un rapporto privilegiato ed una forma migliore e più diretta, riguardo lo sviluppo economico e sociale, come pure l’opportunità di accesso al mercato interno e l’integrazione con l’intero quadro della politica europea. Con l’inizio di quest’anno si attiverà lo strumento europeo di vicinanza e partenariato (IEVP). Questo rappresenta il principale mezzo finanziario che garantisce la definizione della politica europea di vicinanza. Tale strumento finanzierà programmi comuni, riunendo regioni di stati membri e paesi terzi (per i quali non esiste attualmente prospettiva di adesione), ma che comunque hanno frontiera comune. La cooperazione territoriale con la Moldova si inserisce perfettamente nel contesto offerto dall’IEVP. Il documento strategico relativo a tale cooperazione, previsto nel periodo 2007-2013 - (il documento è in elaborazione presso la Commissione Europea), presenta una lista di stati e zone che godranno di finanziamenti, come pure saranno allineati in un programma comune. Questo documento, in attribuzione alla Commissione Europea, prevede che la Romania svolgerà attività di cooperazione, finanziate da IEVP, con Moldova e Ucraina in un programma trilaterale. Il fondo di ciascun programma proviene in proporzione del 50% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ed è completato con pari assegnazione del 50% dal bilancio Relazioni Esterne che rappresenta il finanziamento comunitario destinato agli stati terzi. Le due somme costituiscono un fondo comune che sara usato a beneficio di tutti i paesi sia stati membri sia stati terzi. Il fondo previsto per il programma Romania, Ucraina, Moldova è di 126 milioni di euro per il periodo 2007-2013. Questo denaro sarà dstinato a migliorare la produttività e la competitività delle zone urbane e rurali; per la cooperazione tra il settore trasporti e reti energetiche; per risolvere in comune gli aspetti ambientali; il ripristino dei bacini fluviali; la riduzione dei rischi di calamità; ma anche per ottimizzare le risorse idriche. Al tempo stesso, in tale programma saranno finanziati progetti destinati a tutela e sostegno della società civile, delle comunità locali, per scambi culturali, sociali ed educativi, come pure per la prevenzione del traffico di esseri umani e la lotta contro il crimine organizzato.
Per la gestione dell’intero programma verrà costituito un “Comitato di controllo” che approverà i criteri selettivi per la concessione di finanziamenti e dovrà periodicamente analizzare i progressi registrati. Al riguardo il programma comune Romania, Ucraina, Moldova sottolinea la necessità di definire quanto prima possibile da parte moldava il programma operativo comune, da presentarsi all’approvazione della Commissione Europea; ma ciascun progetto che sarà selezionato e approvato per il finanziamento, dovrà essere pronto immediatamente dopo la firma dell’accordo con la Commissione Europea.

E.D.

IL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRA L’UNIONE EUROPEA E LA MOLDOVA

A seguito dell’allargamento delle frontiere d’Europa, dal 1 Gennaio 2007 e in specie con l’entrata della Romania e della Bulgaria si è imposto un cambiamento nel piano di azioni dell’Unione Europea in relazione con la Moldova. Il programma preesistente (TACIS) è stato sostituito con un nuovo programma denominato “Strumento Europeo di Vicinanza e Partenariato” (IEVP). La cooperazione territoriale con le frontiere esterne all’UE hanno due componenti in più: la politica di coesione e la politica di buon vicinato.
La politica di coesione è mirata a ridurre le differenze tra regioni e stati membri, sia quelli più sviluppati, sia quelli meno. Mentre la politica di vicinato rappresenta un nuovo approccio nelle relazioni tra l’Unione Europea e i propri vicini. La qualcosa supera la tradizionale e semplice forma di cooperazione. La politica di vicinanza per questi stati (dell’Est europeo, mediterranei e sud-caucasici) offre la prospettiva dell’adesione all’Europa; permette un rapporto privilegiato ed una forma migliore e più diretta, riguardo lo sviluppo economico e sociale, come pure l’opportunità di accesso al mercato interno e l’integrazione con l’intero quadro della politica europea. Con l’inizio di quest’anno si attiverà lo strumento europeo di vicinanza e partenariato (IEVP). Questo rappresenta il principale mezzo finanziario che garantisce la definizione della politica europea di vicinanza. Tale strumento finanzierà programmi comuni, riunendo regioni di stati membri e paesi terzi (per i quali non esiste attualmente prospettiva di adesione), ma che comunque hanno frontiera comune. La cooperazione territoriale con la Moldova si inserisce perfettamente nel contesto offerto dall’IEVP. Il documento strategico relativo a tale cooperazione, previsto nel periodo 2007-2013 - (il documento è in elaborazione presso la Commissione Europea), presenta una lista di stati e zone che godranno di finanziamenti, come pure saranno allineati in un programma comune. Questo documento, in attribuzione alla Commissione Europea, prevede che la Romania svolgerà attività di cooperazione, finanziate da IEVP, con Moldova e Ucraina in un programma trilaterale. Il fondo di ciascun programma proviene in proporzione del 50% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ed è completato con pari assegnazione del 50% dal bilancio Relazioni Esterne che rappresenta il finanziamento comunitario destinato agli stati terzi. Le due somme costituiscono un fondo comune che sara usato a beneficio di tutti i paesi sia stati membri sia stati terzi. Il fondo previsto per il programma Romania, Ucraina, Moldova è di 126 milioni di euro per il periodo 2007-2013. Questo denaro sarà dstinato a migliorare la produttività e la competitività delle zone urbane e rurali; per la cooperazione tra il settore trasporti e reti energetiche; per risolvere in comune gli aspetti ambientali; il ripristino dei bacini fluviali; la riduzione dei rischi di calamità; ma anche per ottimizzare le risorse idriche. Al tempo stesso, in tale programma saranno finanziati progetti destinati a tutela e sostegno della società civile, delle comunità locali, per scambi culturali, sociali ed educativi, come pure per la prevenzione del traffico di esseri umani e la lotta contro il crimine organizzato.
Per la gestione dell’intero programma verrà costituito un “Comitato di controllo” che approverà i criteri selettivi per la concessione di finanziamenti e dovrà periodicamente analizzare i progressi registrati. Al riguardo il programma comune Romania, Ucraina, Moldova sottolinea la necessità di definire quanto prima possibile da parte moldava il programma operativo comune, da presentarsi all’approvazione della Commissione Europea; ma ciascun progetto che sarà selezionato e approvato per il finanziamento, dovrà essere pronto immediatamente dopo la firma dell’accordo con la Commissione Europea.

E.D.

L'ASSOCIAZIONISMO FACILITA L'AZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETÀ

La vitalità delle comunità d'italiani, in Canada, deve molto alla miriade di associazioni che uniscono gente proveniente dallo stesso angolo di terra. E per angolo di terra s'intende il paesello di origine, la cittadina o qualche volta la regione. Sarebbe facile per un italiano, in visita frettolosa in questo paese, sorridere di fronte a questo tenace attaccamento alla radice paesana di cui facciamo prova noi emigrati transoceanici. In Italia, infatti, vanno per la maggiore i grandi discorsi a favore del superamento delle frontiere e dell'internazionalismo. A parole, lì, sono tutti supereuropei, anzi cittadini del mondo. A parole appunto. Al fenomeno dell'associazionismo, secondo me, va una parte del merito della nostra recente ascesa sociale, in Québec e in Canada, come gruppo. Il numero fa la forza, e le associazioni danno visibilità e credibilità agli italiani in questa terra multiculturale. Il fenomeno di aggregazione in associazioni mette in valore diversi fattori positivi: la solidarietà innanzitutto, la salvaguardia dell'identità, il "peso politico" nei confronti dei vari interlocutori istituzionali in Canada (e il peso morale nei confronti delle regioni, in Italia), il senso di dignità, la socialità, lo svago...
L'associazionismo, in definitiva, facilita l'azione degli immigrati nella società più ampia. Grazie alle associazioni, si verifica una sorta di capovolgimento solo in apparenza sorprendente: dalla solidarietà ristretta di gente che parla lo stesso dialetto e che è rimasta fedele alle memorie di un piccolo mondo in gran parte scomparso, nasce una solidarietà più ampia che si estende alla società tutt'intera. L'aggregarsi idealmente intorno al paesello o alla cittadina d'origine non è causa d'isolamento né di chiusura agli altri che sono al di fuori del gruppo. Al contrario, la struttura associativa permette agli individui d'essere attivi socialmente e d'implicarsi in cause più ampie. Ne fanno fede le numerose cause di volontariato e di beneficenza di cui le associazioni si fanno periodicamente promotrici. E questa generosità investe tutto il Québec e il Canada. In qualche rara occasione, è una generosità che raggiunge persino le terre più lontane: mi riferisco all'aiuto in denaro che le varie associazioni italiane del Québec hanno dato, con intervento unitario, alle vittime del maremoto del Sud Est asiatico. È doveroso quindi rivolgere uno sguardo più da vicino a questa cellula base della comunità italiana, per dare a Cesare quel che è di Cesare, vale a dire per riconoscere il giusto merito a tutti quanti si prodigano nella vita di queste associazioni.

Claudio Antonelli

IL GIGANTE "ENEL" È INTERESSATO ALLA CENTRALE TERMICA DI CHISINAU

La società italiana, ENEL insieme ad altre 3 società, tra cui la compagnia russa Saliut, intendono investire sulla centrale termica EST. La centrale ha ridotto il consumo d’energia termica negli ultimi anni e l’attività di essa risulterebbe inutile. Gli esperti stimano che una produzione congiunta consentirebbe di ridurre in modo significativo il consumo di combustibile, riducendo anche i costi di produzione.

I VINI MOLDAVI ANDRANNO IN SVEZIA E IN ITALIA

L’agenzia Agroindustriale Moldova Vin organizzerà tra il 18 e il 20 aprile una mostra dei vini moldavi a Stoccolma (Svezia). “Almeno 20 società parteciperanno alla manifestazione”, tanto ha precisato Iurie Mudrea, addetto alle pubbliche relazioni di Moldova Vin. Il mercato dei paesi scandinavi ha eccellenti prospettive. La Svezia è un paese con un elevato livello di vendite e consumo di vini. L’eposizione avrà luogo nel periodo in cui si svolge una importante fiera economica “Global Forum”. Ma alla fine del mese di marzo i vinificatori moldavi saranno presenti con un proprio stand all’esposizione italiana “Vin Italy”.