L'ASSOCIAZIONISMO FACILITA L'AZIONE DEGLI IMMIGRATI NELLA SOCIETÀ

La vitalità delle comunità d'italiani, in Canada, deve molto alla miriade di associazioni che uniscono gente proveniente dallo stesso angolo di terra. E per angolo di terra s'intende il paesello di origine, la cittadina o qualche volta la regione. Sarebbe facile per un italiano, in visita frettolosa in questo paese, sorridere di fronte a questo tenace attaccamento alla radice paesana di cui facciamo prova noi emigrati transoceanici. In Italia, infatti, vanno per la maggiore i grandi discorsi a favore del superamento delle frontiere e dell'internazionalismo. A parole, lì, sono tutti supereuropei, anzi cittadini del mondo. A parole appunto. Al fenomeno dell'associazionismo, secondo me, va una parte del merito della nostra recente ascesa sociale, in Québec e in Canada, come gruppo. Il numero fa la forza, e le associazioni danno visibilità e credibilità agli italiani in questa terra multiculturale. Il fenomeno di aggregazione in associazioni mette in valore diversi fattori positivi: la solidarietà innanzitutto, la salvaguardia dell'identità, il "peso politico" nei confronti dei vari interlocutori istituzionali in Canada (e il peso morale nei confronti delle regioni, in Italia), il senso di dignità, la socialità, lo svago...
L'associazionismo, in definitiva, facilita l'azione degli immigrati nella società più ampia. Grazie alle associazioni, si verifica una sorta di capovolgimento solo in apparenza sorprendente: dalla solidarietà ristretta di gente che parla lo stesso dialetto e che è rimasta fedele alle memorie di un piccolo mondo in gran parte scomparso, nasce una solidarietà più ampia che si estende alla società tutt'intera. L'aggregarsi idealmente intorno al paesello o alla cittadina d'origine non è causa d'isolamento né di chiusura agli altri che sono al di fuori del gruppo. Al contrario, la struttura associativa permette agli individui d'essere attivi socialmente e d'implicarsi in cause più ampie. Ne fanno fede le numerose cause di volontariato e di beneficenza di cui le associazioni si fanno periodicamente promotrici. E questa generosità investe tutto il Québec e il Canada. In qualche rara occasione, è una generosità che raggiunge persino le terre più lontane: mi riferisco all'aiuto in denaro che le varie associazioni italiane del Québec hanno dato, con intervento unitario, alle vittime del maremoto del Sud Est asiatico. È doveroso quindi rivolgere uno sguardo più da vicino a questa cellula base della comunità italiana, per dare a Cesare quel che è di Cesare, vale a dire per riconoscere il giusto merito a tutti quanti si prodigano nella vita di queste associazioni.

Claudio Antonelli