TRA IL RECENTE PASSATO E IL PROSSIMO FUTURO

LE ATTESE DELLA MOLDOVA


Un illustre letterato,
gran conoscitore degli uomini, Victor Hugo,
sosteneva in un provocatorio aforisma che:
“esiste chi pagherebbe per vendersi”.
La Moldova, per certi aspetti,
si trova nella scomoda posizione di doversi “vendere”
non sapendo bene ancora a chi:
alla Russia o all’Europa.
Cercheremo, senza forzare i fatti
e per quanto possibile,
di spiegare perchè.

Per mille ragioni, con mille sofismi si possono travisare o nascondere i fatti. In Moldova tutto può essere diverso da come appare. La realtà si mostra spesso in forme ambigue, ma non sempre con intenzione; bensì a causa delle molte involontarie contraddizioni (storiche, politiche, sociali, culturali) di cui soffre questa tormentata terra. Attualmente la Moldova è di fronte ad un arduo dilemma: restare sotto l’ala prottettiva della Russia o entrare quanto prima nell’UE.
Volendo percorrere rapidamente l’itinerario storico della Moldova (senza inoltrarsi troppo indietro nel tempo) questo paese, sottoposto prima all’Impero zarista e a quello Sovietico poi, si è costituito come stato indipendente soltanto da 16 anni. Dunque la Moldova è ancora adolescente. Inoltre il regime comunista ha lasciato un pesante retaggio, insinuatosi abbastanza in profondità nella filosofia e nelle linee della politica. Di conseguenza l’intera società moldava non ha avuto il tempo e l’energia per evolvere verso una mentalità liberale e individualista, la qual cosa ha limitato l’iniziativa privata. Tuttavia la Moldova possiede una invidiabile ricchezza culturale, malamente valorizzata. Del resto abbiamo spesso sostenuto che gli intellettuali, gli artisti, i professionisti, i tecnici moldavi hanno eccellenti qualità, (essendo l’istruzione pubblica di buon livello)...
Ma veniamo al punto। Sappiamo che per la favorevole posizione geopolitica in cui si trova, la Moldova potrebbe davvero divenire il ponte ideale tra Est e Ovest (fra l’Europa e lo spazio ex sovietico). Purtroppo oggi la Moldova non è in grado di offrire la sicurezza e la stabilità necessarie per divenire l’arteria di transito tra l’UE e i paesi del CSI; o piuttosto non è ancora pronta per esserlo. Ora la Moldova è soltanto un ponticello, essendo ancora carenti le infrastrutture, soprattutto per i trasporti. Alcuni analisti credono che sarebbe opportuno progettare e realizzare una rete ferroviaria elettrica (a scartamento europeo), che consentirebbe di sopportare un flusso notevole di trasporto-merci tra Est e Ovest e viceversa. Analogamente dovrebbero attivarsi in parallelo linee estese di trasporto stradale e aereo. L’impegno di realizzare questi obiettivi è ben presente nelle intenzioni del Governo moldavo, tanto più che la Comunità Europea preme con insistenza su questo punto e gli istituti finanziari internazionali sono decisi a concedere i prestiti necessari. Peraltro se la Moldova non procederà al più presto a dotarsi di moderne infrastrutture, si delinea il rischio che l’Ucraina precorra i tempi e sopravanzi la Moldova. Riguardo agli investimenti stranieri, la Moldova dovrà costituire e organizzare alcuni centri strategici di collegamento, coordinamento e insediamento da offrire alle grandi società industriali europee (comprese quelle italiane) che attendono di venire a stabilirsi e ad operare in Moldova. Infine, se si darà avvio ai grandi progetti strutturali, si creeranno posti di lavoro, ottenendo il duplice risultato di valorizzare le professionalità già esistenti e favorire il rientro delle migliaia di moldavi che lavorano all’estero. Un’utopia ? Crediamo di no.

R.S.

Aspetti negativi

- incertezza di orientamento politico;
- legislazione imperfetta non ancora adeguata agli standard europei;
- eccessiva ingerenza dello Stato nell’economia privata;
- scarsità e inefficienza delle infrastrutture;
- carenza di progetti a lungo termine;

Aspetti positivi

- economia in lento ma continuo sviluppo;
- buon potenziale d’investimenti nel settore industriale e tecnologico;
- ottima fertilità dei terreni agricoli, adatti a varie coltivazioni, cedibili in affitto per lunghi
periodi, con sgravi fiscali;
- buoni investimenti con ottimi profitti nel settore zootecnico e, in generale, nella filiera agro-alimentare; discreta possibilità di reperire forza lavoro, disponibile anche alla formazione professionale