L’ESPULSIONE DEGLI STRANIERI IN ITALIA

I ROMENI DELLA DISCORDIA

Le discordie in Italia oggi sono multiple, vale a dire che hanno molte facce: i romeni colpevolizzano i rom, i rom si dichiarano vittime incolpevoli; i politici di Destra sostengono la linea dura e chiedono l’espulsione coatta di chi infrange la legge; i politici di Sinistra sostengono la linea apparentemente più morbida ,per non apparire razzisti; le autorità romene di Romania colpevolizzano le autorità italiane di troppa indulgenza nel passato. Ma vi sono altre posizioni: l’Unione Europea sostiene le possibili decisioni delle autorità italiane. . La Chiesa romana, attraverso le parole del Papa, suggerisce di intervenire in maniera positiva sulla immigrazione: “collegare legalità e sicurezza alla solidarietà e all’accoglienza” ma anche tale posizione sembrerebbe una utopia. Tutto è nato da una emergenza ed è subito allarme sicurezza. Che esista la criminalità in Italia dovuta alla presenza degli estracomunitari è un dato di fatto, come pure è un fatto che recentemente le infrazioni tra i romeni sono più numerose e gravi. É sorprendente che di fronte a pericolosi ed inutili estremismi non si scelga la via della moderazione e del buon senso. Piuttosto che lasciarsi sopraffare dal pietismo o dal rigore, si dovrebbe prima chiarire chi e cosa si intende tutelare: i cittadini italiani o gli immigrati regolari. L’eccessiva intrasingenza fa crescere la xenofobia ottusa, mentre l’eccessiva tolleranza consente di importare in Italia i deliquenti. É bene sottolineare che le leggi civili e penali di tutti i paesi europei prevedono che un immigrato, se viene per lavorare, deve mantenersi e vivere civilmente. Le direttive europee non prevedono affatto, che un qualunque cittadino europeo abbia il diritto di trasferirsi in qualsiasi altro paese della comunità, vivendo di espedienti o magari del frutto di infrazioni. Le leggi già esistenti garantiscono di perseguire e punire i reati (siano o non siano commessi da romeni...). In verità ,se avessimo in Italia una giustizia che decide in 3 mesi e non in 10 anni, i decreti di emergenza non servirebbero. Tra l’altro, il decreto voluto dal governo italiano non ben chiarisce, nè esprime direttive chiare su come operare le espulsioni. Non basta consegnare il foglio di via all’immigrato regolare che ha commesso reati. É necessario accertarsi che se ne ritorni al proprio paese. Inoltre è pur vero che fino ad oggi si è tollerata in Italia una inquietante realtà: alle periferie di molte città italiane esistevano ed esistono insediamenti di immigrati clandestini che non hanno alcun lavoro, o alcuna attività lecita, rifiutano ogni possibile integrazione, vivono nel degrado; e dunque se la criminalità cresce vertiginosamente in quelle zone, è facile dedurre chi siano i responsabili. Ma esiste, purtroppo, un’altra realtà trascurata o persino omessa: esistono in Italia imprenditori di ogni genere che mantengono lavoratori immigrati irregolari...E ancora sussiste un’altra contraddizione: lo Stato sovvenziona con bonus le famiglie rom; come pure in alcuni concorsi pubblici, vengono riservati posti di lavoro ad extracomunitari che sono esonerati dalla prova scritta, perchè non sanno l’italiano. Si parla di razzismo. Ma il vero razzismo è quello che discrimina i nostri connazionali. Comunque i proveddimenti straordinari e tardivi sono inefficaci e inattuabili . Dall’altra parte, il cosiddetto buonismo è falso, è nient’altro che pigrizia . Pretendere la legalità dagli immigrati non è razzismo, ma la base per la convivenza civile e democratica. Per concludere, bisogna che gli italiani imparino a guardarsi e difendersi dall’arroganza politica ,come pure dal lassismo, ben più dannoso di ogni razzismo.