LA GRANDE AZIENDA ITALIANA OFFRE LA SUA CONSULENZA

L’ANAS IN MOLDOVA

Il prete degli immigrati, Don Cesare Lo Deserto, con la sua abituale pertinacia, è riuscito a persuadere il Governo moldavo ad accogliere la vantaggiosa proposta dell’ANAS che seguirà la recostruzione dell’intera rete stradale di Moldova. Da tanto, si può concludere che le ragioni della solidarietà possono surclassare i soli intenti affaristici। L’ANAS, negli intendimenti di Don Cesare, garantirà lavoro ai moldavi, ma anche la serietà e la trasparenza della gestione.

Nel mese appena trascorso il Premier Vasile Tarlev ha sottoscritto con il delegato della società italiana ANAS, Giuseppe D’Agostino, l’accordo preliminare per cui la Società offrirà il supporto tecnico, ingegneristico e progettuale per la ricostruzione della rete stradale di Moldova. D’Agostino ha precisato che l’ANAS è un’azienda specializzata appunto nell’accordare la piena ed efficace assistenza tecnica circa l’elaborazione dei progetti relativi alle reti stradali, come pure nell’organizzazione dei lavori, della gestione e la creazione delle relative infrastrutture. È ben noto che l’ANAS è attiva non solo in Italia, bensì in molti paesi europei (Polonia, Bulgaria, Russia, Albania, Serbia, Macedonia) ma anche in America del Sud.

Durante la conferenza-stampa il Ministro Tarlev ha sottolineato il forte interesse che ha la Moldova verso gli imprenditori italiani e l’importanza del contributo che l’Italia (secondo partner economico commerciale della Moldova), offre a questo paese, per la crescita di una “cultura industriale” in Moldova. A tal fine non si può negare che il Governo moldavo è seriamente intenzionato a potenziare le opportunità di investimento a favore degli imprenditori italiani. Per contro questi ultimi chiedono con insistenza di ottenere alcune aree per lo sviluppo industriale sulla base delle premesse concrete già esistenti. Con tali presupposti sarà inevitabile che le generose motivazioni di Don Cesare potranno trovare il riscontro desiderato; vale a dire che il progetto non costituirà soltanto un buon affare per gli imprenditori italiani, ma potrà comportare una autentica azione sociale a favore dei lavoratori moldavi.