L’ITALIA S’È “DESTRA”

È ritornato. Il Cavaliere ritorna in sella. E con Lui ritorna il buon senso. Da sempre mi è sembrato incredibile che in un Paese liberale come il ns, se pur pieno di contraddizioni, la guida del Governo venisse affidata alla sinistra radicale e statalinista, sconfessata dalla Storia e dalla Ragione.Scrivevo due anni fà in occasione della affermazione della sinistra che quella sarebbe stata una vittoria di Pirro, una moda passeggera dettata dall’antipatia cronica verso il personaggio Berlusconi e che Prodi sarebbe stato in perenne bilico per colpa dei Poteri Forti i quali non vogliono la stabilità di governo,e così si è dimostrato. L’Italia si è risvegliata dall’oblio di due anni di governo malsano e demolitore, appena in tempo dalla bancarotta, dalla recessione, dalla svendita di gruppi storici come l’Alitalia ,dalla immersione nella “monnezza” della Campania, dallo smarrimento dell’ identità nazionale screditata all’Estero per colpa di una politica ricattatrice dettata dalla sinistra estrema ed ecologista (sic!!) di Pecoraro-Scanio. Gli Italiani hanno capito, spero una volta per sempre,che la sinistra non sa e non può governare. La sinistra italiana, da sempre all’opposizione è capace soltanto di contestare, di protestare senza proporre niente di socialmente utile per le famiglie bisognose, senza una politica di rinnovamento strutturale e ambientale moderna pratica ed efficiente, radicata da sempre ai vecchi valori della resistenza storicamente e realisticamente superati. Veltroni, si può dire con coraggio, ha provato in questi mesi a convicere il popolo italiano che il suo partito è il futuro, il cambiamento che tutti si aspettano, magari con il tempo avrà ragione , peccato che in questa tornata eletorale, lo ha fatto portandosi dietro i resti del fallito Governo Prodiano , difendendo l’operato del Professore, il quale, forse in un attimo di lucidità e di pudore, aveva deciso di non candidarsi , facendo comunque sentire la sua presenza nell’intera campagna elettorale e quindi nuocendo all’immagine del nuovo che si voleva ricreare. Però una cosa Veltroni l’ha ottenuta e credo che dobbiamo rendergli merito: la scomparsa del Partito Comunista dal Parlamento italiano. In meno di due anni dall’occupazione del potere... al niente. Questa è la democrazia, di questo è capace è meritevole soltanto il popolo italiano. La fedeltà di un Bossi alla fine viene premiata, l’opportunismo di Casini viene ridimensionato, il doppiogiochismo degli eredi del PCI viene sconfitto.Ci chiamano pecoroni, opportunisti,menefreghisti e pure mafiosi ma, forse, siamo gli unici al mondo capaci con la ns forza e la ns volontà di ribaltare situazioni drastiche e drammatiche, di rialzarci in tempo, prima del gong, e di ricominciare a combattere e a vincere. L’Italia ha bisogno di stabilità, di regole nuove , di una Costituzione rinnovata e pratica, anche di federalismo (perchè no?) di giustizia equa e garantista, di salvagurdia della proprietà privata e di restituire il potere di acquisto agli stipendi e ai salari e anche di molto altro. Un duro lavoro aspetta Berlusconi e il suo Governo. Dovrà lottare da subito in Patria contro gli scettici, cioè quelli che sperano nell’ambiguità della Lega, contro le famiglie storiche che controllano una parte della magistratura , della stampa e dei sindacati , contro le lobbies della finanza, ma Berlusconi non è un signorsì, non ha bisogno di adulare qualcuno; sa quello che deve fare e con chi stare, perchè oggi come oggi può contare sull’appoggio di chi può garantirgli la stabilità , la sicurezza, la volontà e la decisione di andare avanti nei prossimi 5 anni, nel rispetto delle regole e dei ruoli, senza pregiudizi nè favoritismi nè opportunismi, con concretezza senza sperperare nè tempo nè denaro pubblico, perchè Egli può contare sull’appoggio del Potere, non quello dettato dalla Casta o dalle Famiglie ma sul potere vero, reale, quello sancito dall’art. 1 della Costituzione, il potere che appartiene al Popolo italiano, al Popolo Sovrano, al Popolo delle Libertà.

Stefano Mercuri

L’istituto Bancario Gruppo Veneto Banca concede prestiti alle piccole e medie imprese di Moldova

La Banca Europea ha sottoscritto con l’Eximbank Gruppo Veneto Banca un accordo di impegno su un credito di 20 milioni di dollari, destinati a finanziare le piccole e medie imprese di Moldova. Il Presidente Marcel Chirca ha reso noto che gli agenti economici potranno ottenere crediti fino a 350 mila dollari, per le piccole imprese e fino a 3 milioni per le medie imprese. Tali crediti possono essere liquidati in qualsiasi valuta, per un periodo di 5 anni e con un periodo di grazia di 2 anni. Questa iniziativa finanziaria colmerà in parte il deficit creditizio, a medio e lungo termine, sul mercato bancario moldavo.

L’Ambasciatore d’Italia ha incontrato in Chisinau il Ministro dell’Economia

Daniele Mancini, Ambasciatore d’Italia, da Bucarest è venuto a Chisinau, dove ha incontrato il Ministro dell’Economia Igor Dodon. Nel contesto si sono affrontati i temi e gli argomenti utili ad ampliare le relazioni economico-commerciali tra i due paesi. L’Ambasciatore ha espresso il proprio sincero apprezzamento per i progressi compiuti dalla Moldova, sottolineando che “in ragione di una serie di eventi informativi, organizzati sia in Moldova sia in Italia, il circuito affaristico italiano è interessato a potenziare concretamente la presenza degli investitori italiani in Moldova”. Per parte sua Dodon ha confermato come la Moldova sia particolarmente favorevole agli investimenti italiani. Le parti hanno convenuto di organizzare, per la metà del 2008 in Chisinau, un certo numero di incontri con la partecipazione di agenti economici dei due paesi, su vari soggetti che interessano lo sviluppo delle infrastrutture, il settore delle costruzioni, l’agricoltura e l’agrobusiness. In prospettiva della prossima apertura dell’Ambasciata d’Italia in Chisinau, i due ufficiali hanno convenuto che tale evento, contribuirà fortemente a intensificare forme più efficaci di parteneriato tra gli agenti economici dei due paesi.

Un dono dell’ UNICEF alla Moldova

Il Comitato nazionale UNICEF svizzero ha offerto due milioni di dollari a favore dei bambini moldavi. Questa somma verrà destinata al fine di migliorare la qualità dell’educazione scolare e per fornire agli enti sanitari alcuni incubatori per i neonati.Una parte notevole della somma sarà usata per dotare i centri per la maternità con apparati tecnologici adeguati, consentendo la sopravvivenza dei nati prima del termine, o sotto peso. Infatti dal gennaio 2008 si è modificato il principio sul peso dei bambini da considerarsi alla nascita “nati vivi”. Di questa categoria fanno parte i bambini che alla nascita superino il peso di almeno 500 grammi, secondo gli standard internazionali. Le somme restanti saranno utilizzate per istituire in Moldova modelli di scuole più accoglienti.

I moldavi : poveri di lusso

Da statistiche serie i moldavi sono grandi consumatori di beni superflui. Ad esempio : telefonini modernissimi e multi-uso, elettrodomestici sofisticati, abbigliamenti di “firma”, auto confortevoli e costose. L’indagine DOXA non precisa quali siano le categorie di persone che possono permettersi questi lussi. È certo che si tratta di coloro che ricevono aiuti finanziari dai parenti che lavorano all’estero. Questo dice abbastanza, ma non proprio tutto. Peraltro gli indicatori economici dimostrano che la Moldova sta vivendo una impressionante crescita macroeconomica. Tuttavia gli osservatori delle istituzioni umanitarie internazionali (ONU, UNICEF, C.R.I) sostengono che la Moldova resta il paese più povero d’Europa. Ma in che senso? Nel senso che la povertà presenta un grave impedimento allo sviluppo umano. Perciò deve piuttosto impedirsi alla Moldova che la povertà possa divenire progressiva, per un tempo indefinito. Non si inganni il lettore. Non si tratta di una questione di carattere ideologico, ma di una riflessione morale sul concetto di sviluppo umano. Non basta che si soddisfino i bisogni primari o consumistici. I moldavi sono chiamati a compiere un atto di rinnovamento sociale. E da soli non possono farcela. Ecco perchè la Moldova ha necessità dell’Europa: non soltanto di un progetto politico ed economico; ma soprattutto di quanto può garantire il rispetto dei fondamentali diritti umani, consentendo anche ai moldavi di appropriarsi dei principi che hanno fatto l’Europa. Si ricordi che la forza del pensiero europeo ha avuto fondamento nella capacità di una continua autocritica. Soltanto l’Europa ha espresso movimenti come la Riforma, il Rinascimento, l’Illuminismo. Nella storia europea ogni crisi ha sempre provocato meccanismi di profonda autoriflessione. La Moldova per meritare l’Europa dovrà dar prova anch’essa (a se stessa) di questa capacità. Nè può avere altre alternative.

R.S.

Il mercato del lavoro in Moldova

A partire dagli anni ’90,( periodo in cui molti Stati del Sud-Est europeo hanno avviato il processo di transizione e trasformazione, da una economia tipicamente agricola verso una economia di tipo industriale), in Moldova questo processo ha avuto luogo solo recentemente. In particolare la maggior parte delle strutture economiche in corso di trasformazione hanno registrato, nel contesto del mercato del lavoro, una perdita di circa 400 mila unità , specialmente in agricoltura, rappresentando circa un quarto della forza-lavoro disponibile, comportando un elevato livello di disoccupazione in quel settore. Il motivo principale è dipeso dal transito di lavoratori dai settori tradizionali verso altri settori dell’economia (e si calcola che circa 100 mila persone lo abbiano fato) determinando peraltro una crescita rallentata dei salari. Ma i cambiamenti nel mercato del lavoro hanno portato, per contro, un aumento della produttività, in quasi tutti i settori economici. La crescita di produzione in agricoltura assume un volume abbastanza significativo, nonostante una brusca riduzione del numero dei lavoratori del settore agricolo. In confronto con altri Stati contigui, la Moldova ha registrato il più alto livello di crescita della produttività ; grazie al fatto che gli investimenti privati sono cresciuti dal 15% al 25% ; mentre il flusso annuale di investimenti stranieri sono aumentati raggiungendo una cifra appena al di sotto dei 100 milioni di dolari. Tali investimenti possono contribuire senz’altro ad accellerare il processo di trasformazione del mercato di lavoro, l’aumento della produttività e probabilmente l’aumento dei salari. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo è necessario che il mondo degli affari continui a migliorare. E sembra che tale processo sia ben avviato. Contestualmente, questa tendenza potrà agevolare un aumento delle entrate, determinando in conseguenza un più rapido percorso verso uno standard di vita di tipo europeo.

MALI D’ITALIA

Dal 1996 il saldo della nostra bilancia commercial continua a peggiorare. Dieci anni fa avevamo un attivo record di 35 miliardi di euro, che si era ridotto ad appena 2 miliardi nel 2003. E ora, per la prima volta dal 1992, è in forte deficit : di circa 10 miliardi di euro nel 2005, mentre per quest’anno si prevede un “buco” di 16-18 miliardi, a voler essere ottimisti. Un sistema economico che importa di più di quanto esporta, alla fine si blocca. Per sviluppare l’economia occorre intervenire radicalmente. Primo, il lavoro : dobbiamo avere una legislazione del lavoro il più flessibile possibile. Secondo, le liberalizzazioni : dobbiamo trasferire risorse dai settori che non esportano a quelli che esportano. Terzo, l’innovazione : le aziende devono investire fortemente in innovazione.

Novità sulle aliquote d’imposta

Un accordo tra il governo italiano e la Moldova

Attualmente l’aliquota d’imposta è del 15% con una ritenuta sui dividendi pari a zero per residenti e del 10% per i non residenti, mentre la legge n.111-XVI del 27.04.2007 ha previsto che dal 2008, gli utili realizzati dalle società di capitali residenti non siano soggetti a tassazione e che il prelievo avvenga solamente all’atto della loro distribuzione ai soci con aliquota del 15%, indipendentamente dalla loro qualifica di persone fisiche o giuridiche, residenti o non residenti. Si tratta senza dubbio di un forte incentivo per gli start-up di imprese straniere che investono in attività produttive in Moldova, incentivo che potrà essere ulterioramente amplificato allorquando entrerà in vigore il nuovo trattato per evitare le doppie imposizioni fra Italia e Moldova. Con riferimento all’iter di quest’ultimo, vi è stata la firma del testo da parte dei capi delegazione dei due Paesi. Tuttavia, ad oggi, è in vigore la Convenzione tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo della Repubblica Italiana e il Governo dell’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche per evitare le doppie imposizioni sui redditi, firmata a Roma il 26 febbraio 1985 e ratificata in Italia con la Legge n.311 del 19.07.1988. Infatti la Moldova, assieme ad altri Stati, sorti dallo smembramento dell’ex U.R.S.S., è firmataria della “Dichiarazione di Alma Ata” del 21 dicembre 1991, istitutiva della Comunità di Stati Indipendenti (C.S.I.), con la quale gli stessi hanno garantito il rispetto degli obblighi internazionali derivanti dai Trattati ed Accordi dell’ex U.R.S.S. Ulteriore convenienza per gli investitori italiani (stranieri) è costituita dal fatto che, ad oggi, la Moldova non è inclusa nelle Black Lists, inoltre la Legge Finanziaria per il 2008 prevede una inversione di tendenza, in quanto fino al 2007 erano in Black Lists i paesi con tassazione molto bassa mentre il nuovo disegno di Legge Finanziaria prevede l’approvazione di una White List dove ci saranno solo i paesi che scambiano informazioni con l’Italia anche se hanno tassazione zero, pertanto è da ritenere che, nonostante il regime fiscale particolarmente favorevole, la Moldova può comunque rientrare nella nuova “white-list” prevista dalla Finanziaria 2008.

Proposta di riforma del Partito Comunista di Moldova

Il commento degli analisti politici

Prossimamente la Commisione Europea dovrà presentare il rapporto sul processo di realizzazione del Piano di Azione ; dopo di chè dovrà formalizzare un preciso accordo in sostituzione del semplice precedente accordo di parteneriato. Trattandosi di un problema di interesse nazionale è necessario un serio dibattito in Parlamento, dove sono rappresentate tutte le forze sociali. Il Partito Comunista rende la questione in modo tale da creare l’immagine di un Governo impegnato ad ottenere la rapida integrazione con l’Unione Europea.Dopo l’entrata della Romania in Europa e dopo aver elaborato il Piano Politico di buon vicinato, Bruxelles ha ben presente la realtà di Moldova e i risultati non si faranno attendere. Gli interventi per modernizzare la Moldova non possono ridursi ad una pura assistenza da parte dell’Europa. Il Presidente Voronin ha dichiarato che l’Europa va costruita prima di tutto in Moldova, la qualcosa presuppone elevare il livello di vita nel Paese, mentre al riguardo, la Moldova occupa un luogo modesto nel continente Europeo. Sarà necessario pertanto garantire i diritti umani fondamentali , l’indipendenza della giustizia e dei mass-media. A questo proposito è da segnalare il rapporto dell’ONU “Freedom House”, e “Transparency International”; infatti il Parlamento dovrà insistere sulla partecipazione intensa e influente verso il Governo che elabori una seria politica per l’integrazione europea e istituire un controllo efficiente e rigoroso circa gli obblighi assunti dalla Moldova.Specialmente si dovrà implicare il Ministro degli Esteri a presenziare in una delle prossime sedute parlamentari, per informare i deputati sull’essenza del mandato ricevuto sui negoziati da avviarsi, in relazione appunto al documento che dovrà sostituire l’accordo di parteneriato. Si dovrà fare appello a tutte le missioni diplomatiche accreditate in Chisinau, ad interessarsi al processo di integrazione della Moldova in Europa.Inoltre tutte le formazioni politiche dovranno unire i propri sforzi perchè questo processo abbia un carattere decisivo e irreversibile, al fine di rendere concreta la prospettiva dell’entrata in Europa della Moldova. Nel corso del Congresso del Partito Comunista, (in cui Voronin è stato riconfermato Presidente), i notabili del partito hanno proposto una riforma ideologica e politica che abbia una forte connotazione sociale; e soprattutto cha siano ottemperati gli impegni indicati nei più recenti atti legislativi, in relazione a tutte le riforme assolutamente necessarie allo sviluppo economico e sociale della Moldova. Tale è il presupposto indispensabile preteso dall’Unione Europea.

( da Timpul V.F.)

Proposte d’affari

Allevare struzzi

Allevare struzzi è un affare davvero interessante, trattandosi nello specifico di una assoluta novità, non meno che per il profitto. Un uovo di struzzo da incubatrice si vende a 15-30 euro, mentre per la vendita al consumo con 9-15 euro, in funzione del numero di uova acquistate. Considerando che una femmina di struzzo depone annualmente circa 60-70 uova, si può facilmente fare un rapido calcolo. È da tener conto che di questo animale si valorizza non solo la carne e il fegato, ma anche la pelle e le piume. Inizialmente, fino all’età di un anno, uno struzzo può costare 60-65 euro e forse di piu’. Dopo un anno quando l’animale pesa intorno ai 100 kg, può essere macellato e venduto a un prezzo di circa 2,5 euro al kilo : vale a dire con un guadagno di circa 150 euro. La pelle di struzzo della dimensione di 2 mq si vende fino a 200 euro, mentre 100 piume possono valere 100 euro. Da ciò si ricava che da una sola femmina si può ottenere, in un anno, una entrata di 2000 euro. Non va trascurato che uno struzzo vive fino a 50 anni.

Per svolgere questa attività si ha necessità di quattro elementi :

  • un terreno di circa 500 mq, (considerato che le norme europee prevedono un minimo di 250 mq per unità), che sia in una zona asciutta e luminosa, protetta dai venti;
  • una incubatrice (o l’accesso a tale impianto);
  • un minimo di conoscenze nella fattispecie;
  • un serio fornitore di materiale biologico.

L’affare può avviarsi acquistando un animale in età di 3-5 mesi. L’inizio del ciclo necessita di un investimento ridotto, specialmente perchè l’animale giovane può facilmente mantenersi fino al momento della riproduzione. Una volta raggiunto questo momento, si possono coltivare le uova nella incubatrice, dando inizio al ciclo biologico per un lungo periodo di tempo.

FESTEGGIATO IL X ANNIVERSARIO

DELLA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI

Nel X anniversario di fondazione della Comunità degli Italiani si è presentata una serata musicale, presso la sala della Filarmonica Nazionale in Chişinău. L’AIIM ha collaborato attivamente all’organizzazione della manifestazione. Al concerto hanno partecipato due artisti moldavi : il soprano Galina Vlad, il tenore Vitalie Todiraşcu e il pianista italiano Raffaele Scognamiglio. Dopo il saluto rivolto ai presenti dal Presidente Andrea Basso, sono state eseguite celebri romanze tratte dal repertorio lirico italiano, oltre ad alcuni pezzi pianistici. Tra gli ospiti invitati, da segnalare alcuni rappresentanti diplomatici accreditati in Moldova, molti imprenditori italiani, personalità della cultura e numerosi amici. Non è mancato il successo, infatti gli artisti sono stati lungamente applauditi dal pubblico.

NORD E SUD ALLEATI CONTRO ROMA

Una nazione ad alta internazionalizzazione come l’Italia ha bisogno di un sistema articolato di scali aeroportuali, porti, interporti, assi di comunicazione, centri finanziari, infrastrutture di rete lunga che siano al servizio delle imprese, della finanza, del turismo. Di fronte a queste sfide, e quindi all’urgente necessità di costruire nuove infrastrutture, il rilancio della questione meridionale s’è oggi identificato con la questione settentrionale attraverso un rapporto diretto tra Nord e Sud, cioè senza dovere passare per Roma : e non tanto perché quest’ultima debba essere considerata “ladrona” , quanto perché le risorse economiche, in andata e ritorno da Roma, se sono costrette a passare come l’olio da troppi recipienti, sono destinate a non raggiungere mai la loro vera destinazione. E poiché non esiste autonomia se non coincide con quella fiscale, è necessario avere idee chiare in proposito e non ridurre il federalismo fiscale all’idea semplicista e velleitaria di trattenere in loco le imposte versate nelle casse dello Stato.Infatti la realtà economica italiana e’ formata soprattutto da numerose e robuste economie locali. Si deve perciò riuscire ad attivare più nette responsabilità nelle amministrazioni locali.